Aleotti, urgente politica non ostile a settore

“Dire che il settore farmaceutico è strategico per l’Italia e poi non attuare una politica di visione è come dire che il settore dell’auto è importantissimo, ma poi costruire strade dove le macchine non riescono a passare. E’ necessaria e urgente una politica dell’area sanitaria che non sia ostile all’industria del farmaco”.

E’ quanto evidenzia Lucia Aleotti, presidente di Menarini e vicepresidente di Farmindustria, all’indomani della diffusione del bilancio 2012 del Gruppo farmaceutico fiorentino, che conferma una crescita del fatturato estero e un calo di quello italiano. Già da tempo Menarini ha puntato alle alleanze e alle acquisizioni straniere “e siamo molto interessati ad altre potenziali espansioni – dice Aleotti a Pharmakronos – anche se non al momento e tenendo conto che la nostra non è un’azienda dei ‘colpi di testa’ e analizziamo sempre tutto in base alle nostre possibilità.

La situazione italiana è certamente molto preoccupante. E’ da 10 anni che si afferma che il settore è strategico, ma a questo non sono mai seguiti fatti. Oggi siamo strutturati in modo da farci solo male ed è assolutamente necessario un cambio di marcia”. Cambio di marcia che potrebbe stentare ad arrivare nel quadro della situazione politica attuale: “Siamo molto preoccupati” per lo ‘stallo’ del governo “ma è anche vero che se la speranza fosse pari a zero, avremmo già tolto le tende dall’Italia. Crediamo che ci sia ancora la possibilità di cambiare, ma quel ‘certo punto’ è adesso”. – Scarso sostegno all’innovazione e a chi investe in ricerca o mancanza di una strategia stabile.

Ma fra le varie ‘emergenze’ messe evidenza da tempo dalle industrie farmaceutiche, per Aleotti “la priorità da affrontare è quella di far arrivare subito i nuovi farmaci ai pazienti italiani, come accade per quelli degli altri Paesi. Qui i tempi sono lunghi e c’è troppa frammentazione regionale. E’ bene capire che gli altri Paesi corrono, fanno a gara per attirare gli investimenti del settore farmaceutico.

Quando il mondo cresce, quando i Paesi si sviluppano, le prime cose a cui pensano è l’alimentazione e le cure. In questi settori l’Italia può ancora dire la sua. Se qui rimane solo produzione a basso valore aggiunto, il comparto muore”. Se qualcosa è stato fatto negli ultimi giorni, ad esempio con il decreto sui debiti della Pubblica amministrazioni nei confronti delle imprese, per Aleotti il commento è solo uno: “E’ incredibile che in Italia si possano fare acquisti senza pagare”.

Fonte: pharmakronos – www.adnkronos.com

Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.