Una ricerca dell’Università di Cambridge ha trovato il legame che intercorrerebbe tra morbo di Alzheimer e la troppa pulizia tipica dei paesi sviluppati. Non venendo mai a contatto con germi, il sistema immunitario degli uomini s’indebolisce, permettendo alla malattia di presentarsi.
–Redazione– –8 settembre 2013-Che l’eccesso di igiene potesse rivelarsi negativo, c’era da aspettarselo. L’essere costantemente pulitissimi, mai in contatto con germi fin da piccoli, infatti, impedisce al sistema immunitario di reagire e svilupparsi secondo natura e l’ennesima conferma arriva dal mondo della medicina.
Un recente studio, condotto dall‘Università di Cambridge ha infatti rivelato come, nel mondo, i malati di Alzheimer siano circa 30 milioni; un bilancio già di per sé impressionante, che, però, è destinato ad aumentare verriginosamente: nel 2050 una persona su 85 ne soffrirà. E tra le cause del morbo vi è proprio la “troppa pulizia”.
La teoria elaborata dall’Università britannica parte da una semplice intuizione: il morbo cambia la propria diffusione di paese in paese. Su 192 nazioni analizzate, i dati statistici hanno rivelato come i paesi sviluppati siano quelli in cui il morbo è maggiormente riscontrabile, mentre, laddove le condizioni di vita sono meno “rosee”, Helmut Alzheimer e la malattia a lui intitolata sono quasi perfetti sconosciuti. Secondo i ricercatori sarebbe la dimostrazione, dunque, di come l’eccesso d’igiene, tipico della società urbana, sia il responsabile della sindrome.
Nonostante lo studio abbia cercato di far affidamento a dati matematici, in modo tale da risultare il più affidabile possibile, non è detto che sia in tutto e per tutto veritiero. Si tratta di un’ipotesi che gli scienziati considerano avvincente, una teoria che dovrà essere ulteriormente dimostrata. Intanto, il legame tra pulizia e Alzheimer sembrerebbe trovarsi nei linfociti T: nel cervello dei malati, infatti, vi sarebbe una quantità ridotta di queste cellule, in grado di svolgere un ruolo essenziale nello sviluppo del sistema immunitario.
Fonte: www.articolotre.com