Aptuit: FILCTEM CGIL, l’azienda farmaceutica avvia la mobilità per 65 dipendenti nel centro di ricerche di Verona

L’azienda tradisce gli impegni presi. Subito un incontro al ministero dello Sviluppo Economico.

La “Aptuit srl”, società farmaceutica americana, ha aperto ufficialmente la procedura di riduzione del personale con l’avvio della mobilità per 65 dipendenti su 398 impiegati nella sede di Verona: provvedimento questo preso unilateralmente, nonostante la ferma opposizione di Rsu e organizzazioni sindacali che avevano chiesto di valutare in fase preventiva ogni misura alternativa alla riduzione del personale.

Giova ricordare che il 4 febbraio 2010, la “Glaxo Smith Kline” (GSK) – la multinazionale farmaceutica inglese allora proprietaria del sito – espresse l’intenzione di chiudere l’intero Centro Ricerche e Sviluppo (R&D) presente a Verona fin dal 1970. Al fine di trovare una soluzione al grave problema occupazionale che si paventava, il 1° luglio 2010 GSK sottoscrisse l’accordo con i sindacati al ministero dello Sviluppo Economico per la cessione del ramo di azienda della ricerca appunto ad “Aptuit”, garantendo, oltre ad un notevole supporto economico triennale per l’avviamento dell’attivita’, i princìpi di tutela dell’occupazione, delle professionalità, dell’eccellenza scientifica e della sostenibilità della nuova realta’ “Aptuit srl”.

Clamoroso il secco dietro-front della multinazionale americana “che, a pochi giorni dalle garanzie economiche fornite tre anni prima, tradisce quell’impegno contratto al ministero!”, commenta polemico Marco Falcinelli, segretario nazionale Filctem-Cgil. “Per tre anni – spiega il segretario – abbiamo pressato Aptuit affinche’ presentasse in modo trasparente il suo piano di sviluppo per le attivita’ di ricerca acquisite nel 2010 da GSK, e per tre anni ci e’ stato sempre risposto che l’impegno della societa’ nel mantenere l’attivita’ e l’occupazione non sarebbe stato messo in discussione”.

Immediata la richiesta di Falcinelli: “E’ necessaria una urgente convocazione da parte del ministero dello Sviluppo Economico; la ricerca e’ un bene e una attivita’ che riguarda il Paese e non puo’ essere messa in discussione dalle strategie “commerciali” della multinazionale americana”.

Fonte: www.cgil.it

Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

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