Cancro, ecco iKnife il bisturi che dice al chirurgo se c’è tessuto tumorale

In tre secondi riconosce il tessuto maligno. L’annuncio è stato dato sulla rivista Science Translational Medicine: le prime sperimentazioni su 91 pazienti hanno dato esito positivo e partiranno adesso altri test. Potrebbe prendere più accurata la rimozione chirurgica del cancro, riducendo il rischio di recidive e quindi la necessità di un nuovo intervento.

Un bisturi che riconosce il cancro. In tre secondi dice al chirurgo se c’è del tessuto tumorale da rimuovere nel corpo del paziente in sala operatoria; lo fa con un’accuratezza del 100% sentendo l’odore del tessuto che via via ‘polverizza’ col calore: si tratta di un elettrobisturi intelligente chiamato “iKnife”, che è stato sviluppato all’Imperial College di Londra da Zoltan Takats. iKnife promette di rendere più accurata la rimozione chirurgica del cancro, riducendo il rischio di recidive e quindi la necessità di un nuovo intervento per rimuovere il tumore rimasto e ricresciuto.

L’annuncio è stato dato sulla rivista Science Translational Medicine: le prime sperimentazioni su 91 pazienti hanno dato esito positivo e partiranno adesso altri test che coinvolgeranno pazienti in tre ospedali londinesi, il St Mary, l’Hammersmith e il Charing Cross. Quando si è di fronte a un tumore solido, laddove possibile, l’opzione chirurgica è sempre la migliore. Il problema della rimozione chirurgica del tumore, però, è che possono rimanere tracce di tessuto malato nel corpo del paziente e quindi un nuovo cancro può ricominciare a crescere. Per capire se un tessuto rimosso chirurgicamente è di natura maligna o meno serve attualmente una biopsia che porta via comunque del tempo. Lo stesso vale per i noduli al seno: la rimozione oggi è seguita dall’analisi del tessuto con biopsia per capire la natura del nodulo ed, eventualmente, da un nuovo intervento se c’è un tumore. Con iKnife, invece, l’oncologo potrebbe capire subito se è di fronte a un tumore o solo a un tessuto benigno e può procedere direttamente senza lasciare tessuto malato.

iKnife taglia il tessuto tumorale bruciandolo e, analizzando il “fumo” che il tessuto rimosso emana (oggi questi ‘vapori’ vengono semplicemente convogliati fuori dal corpo del paziente durante l’intervento), capisce all’istante se si tratta di tessuto tumorale o sano. Così facendo, iKnife dà un’indicazione precisa al chirurgo, indicandogli ad esempio se ha rimosso bene il tumore o se vi è ancora tessuto da rimuovere. Il tutto in tre secondi attraverso un ‘naso’ elettronico. Il naso del bisturi è uno spettrometro di massa, uno strumento molto usato in chimica per capire l’identità delle sostanze in esame. Nei prossimi trial clinici iKnife, già testato nel teatro operatorio, sarà sperimentato ancora più a fondo perché si confronteranno gli outcome di un gruppo di pazienti operati con iKnife con quelli di un gruppo analogo operati in modo tradizionale. In questo modo si vedrà se l’uso di iKnife veramente si traduce in migliore rimozione del tumore e quindi migliori risultati a lungo termine per il paziente.

Fonte: www.ilfattoquotidiano.it

Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

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