Conta la genetica nella tendenza allo svenimento

Tutta una questione di geni. La tendenza a svenire in determinate situazioni può essere ascritta al codice genetico e quindi può essere ereditaria e si riprodurrebbe tra membri della stessa famiglia.

Lo hanno scoperto i ricercatori dell’università di Melbourne, in Australia, che hanno individuato una regione specifica nel cromosoma 15 legata alla “sincope vasovagale” o da riflesso inappropriato, un abbassamento della frequenza cardiaca seguito da perdita di conoscenza.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Neurology” ed è stato condotto partendo da un dato empirico infatti, il neurologo Samuel Berkovic ha intervistato 44 famiglie con precedenti di svenimento, sei delle quali con un numero significativo di familiari con tendenza a svenire.

A far scattare la sincope, che si verifica per un’inappropriata stimolazione dei riflessi del nervo vago, sono situazioni prevedibili, come la vista di una ferita, una procedura medica, dolore o pensieri paurosi, oppure il dover restare in piedi a lungo. Una persona può avere una predisposizione a reagire profondamente a un trauma, come la vista del sangue, con una reazione detta “lottare o fuggire” accompagnata da tachicardia, a cui segue una controreazione di ipotensione, che abbassa la frequenza cardiaca fino a causare perdita di conoscenza. La componente genetica, spiega Berkovic, interviene solo nella fase di svenimento.

Fonte: www.quotidianofarmacia.it

Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

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