Crac società farmaceutica, chiesto processo manager Pfizer

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Bancarotta del 2011, imputati anche responsabili Astrazeneca

I pm di Milano Gaetano Ruta e Luigi Orsi hanno chiesto il rinvio a giudizio per 23 persone, tra cui anche manager e consiglieri o ex consiglieri di amministrazione delle divisioni italiane delle multinazionali del settore farmaceutico Pfizer e Astrazeneca, tutti accusati di concorso in bancarotta fraudolenta.
L’inchiesta, condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Gdf di Milano, era stata chiusa nei mesi scorsi e avrebbe accertato che una società operante nel settore della commercializzazione di prodotti farmaceutici, la Marvecspharma Service srl (fallita nel gennaio 2011), dopo aver incrementato la propria forza lavoro per effetto di alcune cessioni di rami d’azienda da parte delle multinazionali del farmaco, Pfizer e Astrazeneca, e ricevuto a titolo di avviamento negativo somme superiori a cento milioni di euro, ha omesso di versare nel fondo chiuso di categoria dei dipendenti ‘Informatori Scientifici del Farmaco’ le relative quote di Tfr e le ritenute operate a titolo di sostituto di imposta, per importi superiori a 12 milioni di euro. La società, sempre secondo l’accusa, avrebbe inoltre acquistato partecipazioni in società collegate per diverse decine di milioni di euro e pagato consulenze di dubbia natura ed effettività, chiudendo i vari esercizi sempre in perdita, fino al fallimento.

La richiesta di processo riguarda Nicola Danzo e Francesco Danzo, arrestati nel luglio del 2011 e a cui erano ricollegabili la Marvecspharma Service srl e la Ellenerre srl, e una serie di manager o ex manager della Pfizer Italia (Per Oluf Olsen, Francesco De Pari, Marco Pacini, Martin Thomas, Maria Pia Ruffilli, Soren Celinder e Silvio Mandelli) e di Astrazeneca spa (Hans Sijbesma, Fausto Massimino e Luigi Felice La Corte).

Secondo l’accusa, i manager delle due multinazionali e di altre due società, Pharmacia Italia e Simesa, in concorso con i responsabili della Marvecspharma Service srl, avrebbero dissipato ”il patrimonio sociale” e causato ”il fallimento” di quest’ultima società, attraverso operazioni ”dolose”, in particolare con cessione di rami d’azienda. Una serie di acquisizioni che, secondo i pm, avrebbero gravato la società ”fallita di oneri debitori verso i lavoratori e gli enti previdenziali per importi che superavano la sua capacità patrimoniale”. L’udienza preliminare dovrebbe essere fissata per marzo.

 

Fonte: ansa.it

Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

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