Disponibile in Italia Reveal LINQ, il più piccolo monitor cardiaco iniettabile sottocute

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Sviluppato da Medtronic, Reveal monitora per 3 anni il cuore. Impiantato alle Molinette di Torino, nelle prossime settimane verrà introdotto negli altri centri

E’ il più piccolo sistema di monitoraggio cardiaco iniettabile sottocute ed è in grado di monitorare il cuore del paziente per tre anni comunicando da remoto i dati ECG al medico. Presentato a Milano,Reveal LINQ, nuovo dispositivo di Medtronic, è stato impiantato per la prima volta in Italia presso la Cardiologia universitaria dell’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino su due pazienti con sincope e sospetta fibrillazione atriale silente. Nelle prossime settimane verrà introdotto in modo controllato in 20-30 centri nazionali e dal 1° maggio sarà disponibile per tutti gli ospedali italiani.

Compatibile con la risonanza magnetica, il device ha ottenuto il marchio Ce ad ottobre 2013 in Europa ed è in fase di approvazione negli Stati Uniti. A differenza del suo predecessore (Reveal XT ICM), il nuovo dispositivo è più piccolo del 87% (ha una dimensione inferiore di una pila alcakina ministilo), ha una memoria superiore del 20%, può essere inserito con una semplice iniezione sottocutanea e non richiede punti nè permanenze in ospedale.

Il sistema inoltre comprende il monitor esterno di telemedicina MyCareLink che, posizionato presso l’abitazione del paziente, consente a quest’ultimo di trasmette i dati direttamente all’ospedale, utilizzando la tecnologia cellulare per la telefonia mobile globale. Insieme al sistema è infatti incluso un contratto di sette anni con Vodafone, che consente ai pazienti la trasmissione dei risultati anche dall’estero.  ll clinico ha così un report dell’attività cardiaca del paziente per migliorare la diagnosi di patologie quali la fibrillazione atriale e la sincope.”Il problema però – spiega Fiorenzo Gaita, direttore del reparto cardiologia Universitaria dell’ospedale Molinette – è che il sistema sanitario nazionale italiano non riconosce tutta l’attività e il tempo che il medico impiega a leggere i risultati trasmessi dal paziente tramite il dispositivo”.

La fibrillazione atriale rappresenta la più comune forma di aritmia con 610.000 pazienti affetti in Italia ed oltre 50mila nuovi casi diagnosticati ogni anno. “Un nostro studio appena pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology – presegue Gaita – dimostra che non solo la fibrillazione atriale è causa di ictus, ma che è anche responsabile di eventi ischemici cerebrali silenti, che causano una ridotta capacità cognitiva dei pazienti con fibrillazione atriale rispetto a quelli con ritmo sinusale”.

Oltre a confermare con precisione la diagnosi di sospetta fibrillazione atriale, infine, il dispositivo aiuta anche a valutare l’efficacia della strategia terapeutica adottata, sia essa di tipo farmacologico o di tipo interventistico con l’ablazione transcatetere.

 

Fonte: aboutpharma.com

Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

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