L’informatore scientifico del farmaco (Isf), figura professionale che contribuisce all’uso corretto delle terapie, in Italia vive da tempo una profonda crisi: se negli anni Novanta gli Isf erano circa 22mila e nel 2000 erano arrivati a 34mila, nel 2013 sono diminuiti a 16.000, di cui 5.000 sono agenti di commercio. E’ quanto denuncia la Federazione delle associazioni degli informatori scientifici del farmaco (Federaisf) che è stata ufficialmente registrata, lo scorso 22 marzo, con l’obiettivo di tutelare gli interessi degli iscritti e di promuovere il dialogo e il confronto con le parti politiche e sociali al fine di migliorare la qualità della vita, l’educazione sanitaria e l’immagine della categoria.
“La situazione degli Isf peggiora di giorno in giorno – ha spiegato la Federazione – Nell’ultimo mese abbiamo assistito all’apertura di mobilità di tre farmaceutiche multinazionali e si teme che a breve anche altre aziende possano aprire procedure simili”.
Specchio della crisi anche in questo settore i più penalizzati sono i giovani che negli anni hanno visto diminuire notevolmente il numero delle università italiane con l’insegnamento dell’informazione scientifica del farmaco, dalle dieci, quindici iniziali ne sono rimaste due o tre, e che se hanno trovato un lavoro di frequente è precario.
Fonte: www.aboutpharma.com