Epatite C, con 2 farmaci associati guarigione 100%

Commissione Ue approva molecola,efficace su casi difficili

[banner]

La Commissione europea ha approvato un nuovo farmaco contro l’epatite C (Hcv)- il daclatasvir di Bristol-Myers Squibb – che, quando usato in associazione con il primo nuovo farmaco anti epatite C, il sofosbuvir, raggiunge percentuali di guarigione fino al 100% in pazienti adulti attraverso un regime orale che prevede l’assunzione una volta al giorno. Lo annuncia l’azienda produttrice in una nota.

Il Daclatasvir in associazione al sofosbuvir, spiega l’azienda, ”offre potenzialmente la cura per un’ampia popolazione di pazienti con HCV”, inclusi quelli con malattia epatica avanzata, quelli da infezione con genotipo 3 e pazienti che hanno fallito nella cura con altri farmaci (inibitori della proteasi). Daclatasvir in associazione con sofosbuvir è un regime tutto orale senza interferone che ha fornito percentuali di guarigione fino al 100% negli studi clinici. Daclatasvir sarà disponibile per l’uso in associazione con altri medicinali, consentendo una durata del trattamento più breve (12 o 24 settimane) rispetto alle 48 settimane del trattamento con regimi a base di interferone e ribavirina.
L’approvazione consente la commercializzazione del farmaco in tutti i 28 Stati membri della UE e fa seguito alla valutazione accelerata da parte del Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP), un iter riconosciuto per nuovi medicinali di maggiore interesse per la salute dei cittadini. “L’HCV è un virus difficile da vincere e richiede molteplici modalità di attacco. Con l’approvazione di daclatasvir, abbiamo una nuova classe di farmaci che agisce sul virus in due modi, inibendo sia la replicazione che l’assemblaggio virale e, quando combinata con altri farmaci, spesso porta a guarigione persino i pazienti più difficili”, ha affermato Michael P. Manns del Dipartmento di Gastroenterologia, Epatologia ed Endocrinologia all’Hannover Medical School. Nel mondo, circa 150 milioni di persone sono colpite da epatite C e, di questi, si stima che 9 milioni vivano nell’Unione europea.

 

Fonte: ansa.it

Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.