Federfarma Verona: “Farmaci irreperibili. L’Aifa deve fare qualcosa”

La Federfarma Verona lancia l’allarme: i medicinali, soprattutto quelli per le malattie gravi, sono praticamente introvabili. E questo non per colpa dei farmacisti. «Non sappiamo più come gestire la situazione» afferma Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona. «I farmacisti di Federfarma cominciarono a denunciare pubblicamente la mancanza di farmaci a partire dal 18 gennaio del 2011 e non ci siamo mai fermati».
Già nel luglio scorso, infatti, l’Aifa aveva stabilito che i farmaci regolarmente in commercio dovessero necessariamente arrivare entro 48 ore dalla richiesta del farmacista, minacciando i contravventori con sanzioni di 18.000 euro. Ma la brutta situazione è rimasta invariata. «Adesso» continua Bacchini «chiediamo un controllo serrato sui soggetti responsabili delle carenze e che l’Aifa cominci a sanzionare, sperando che possa essere di stimolo all’applicazione della legge, le aziende inadempienti. Non possono essere i pazienti a fare le spese del mercato parallelo e il farmacista non è colpevole della irreperibilità dei farmaci».
Anche perché spesso si tratta di pazienti affetti da patologie molto gravi come ipertensione, diabete, morbo di Parkinson, depressione, ansia e anche neoplasie. Un esempio pratico di tutto questo, risalente a pochi giorni fa e riguardante una farmacia di Verona, ce lo riporta sempre il presidente di Federfarma Verona: «Su 108 farmaci in ordinazione 50 risultano mancanti. Si tratta di farmaci di tutti i tipi tra cui antitumorali, farmaci per combattere l’alcolismo, ma anche antipertensivi, colliri e antibiotici. E naturalmente domani a questi se ne aggiungeranno altri».
Una situazione drammatica, in particolar modo per i farmacisti che si ritrovano nell’impossibilità di aiutare i loro pazienti pur conoscendone le gravi condizioni di salute; uno stress non da poco. Ovviamente, il disagio che tutto questo provoca nei cittadini bisognosi di cure, è immenso come, alla conferenza stampa, è stato messo in luce da Clara Rigodanzo, infermiera in pensione, costretta a cercare i farmaci per l’anziana madre invalida, affetta dal morbo di Parkinson: «Riusciamo ad andare avanti, seppure faticosamente, solo grazie alla costante e capillare ricerca del farmacista che tutte le volte si mette in rete» utilizzando un servizio apposito “Cerca farmaco” messo a disposizione da Federfarma Verona «e chiede a tutte le farmacie veronesi se per caso hanno una confezione per mia mamma. Ma ogni volta non si sa come finirà, con l’ansia che il farmaco possa non essere reperito. Il mio disagio si aggiunge alla gravissima situazione clinica della mamma che purtroppo è costretta a dipendere da questi farmaci».
E questo è uno dei casi “fortunati” se così si può chiamare: alla fine, in qualche maniera, il farmaco arriva. Purtroppo esistono casi anche peggiori, in cui l’irreperibilità del farmaco è l’unica risposta alle richieste dei pazienti. Un problema, dunque, che, senza “se” e senza “ma”, deve essere risolto il prima possibile.
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Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

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