La vittoria postuma di Di Bella La Sicilia riconosca la terapia


di Manlio Viola
I siciliani affetti da vari tipi di tumori potranno presto scegliere di curarsi usando il metodo Di Bella. Il percorso sarà lungo ma un ordine del giorno accolto dall’Ars come raccomandazione impegna il governo a lavorare in questo senso.

Chi non ricorda il prof. Luigi Di Bella, ideatore della multiterapia Di Bella per la cura di alcuni tumori? Negli anni ’90 intorno all’uso della somatostatina e del cocktail di farmaci ideato da Di Bella si creò un movimento popolare fortemente osteggiato dal mondo clinico ed accademico. Dopo una sperimentazione farsa e dopo una quasi persecuzione scientifica da qualche tempo è arrivata una timida marcia indietro della comunità scientifica. Ad aprire alla multiterapia Di Bella alla fine dello scorso anno è stato Umberto Veronesi. Oggi la terapia Di Bella è rimborsabile in due Regioni italiane a fronte della dimostrazione di una ipersensibilità o scarsa tolleranza della terapia tradizionale. Lazio e Toscana hanno fatto il loro passo in avanti mentre stenta a farlo l’Emilia Romagna nonostante la Fondazione metodo Di Bella, gestita oggi da Giuseppe, figlio dello scomparso ideatore della terapia, si trovi a Bologna.

L’Assemblea Regionale Siciliana ha, dunque, approvato, recependolo come raccomandazione, un ordine del giorno di Giovanni Greco, deputato del Partito dei Siciliani, che impegna il Governo siciliano affinché sia riconosciuto ai fini dei rimborsi, anche in Sicilia, come in altre regioni, il protocollo Di Bella nella cura dei malati oncologici.

“Da dieci anni – dice Greco – questo metodo ha dimostrato di contenere ed in molti casi anche di migliorare progressivamente le condizioni di salute dei malati. Numerosi pazienti che risultano insofferenti al trattamento chemioterapico tradizionale, hanno fatto ricorso alla somatostatina e ai farmaci impiegati nella cura Di Bella con importanti miglioramenti. Purtroppo il ricorso ai farmaci che compongono il cocktail della cura Di Bella, implica dover fronteggiare costi insostenibili per i pazienti ed i loro familiari e ciò, indubbiamente, rappresenta una grave , tenuto conto che la nostra Regione concorre al rimborso delle spese unicamente per i trattamenti chemioterapici tradizionali”.

“Il mancato riconoscimento del diritto al trattamento Di Bella – sostiene l’ordine del giorno – viola la la nostra Costituzione, che riconosce diritto e parità nell’accesso alle cure sanitarie, tanto che numerosi ricorsi sono stati vinti da pazienti contro le amministrazioni regionali per ottenere il rimborso delle spese sostenute a seguito della cura Di Bella, prescritta dai rispettivi medici curanti”.

L’ordine del giorno è un piccolo passo. E’ alto il rischio che resti lettera morta come avvenuto molte altre volte con gli ordini del giorno anche se impegnativi per il governo-. Oggi l.a cura Di Bella risulta essere, nell’ambito del nostro sistema sanitario regionale siciliano, fuori dal protocollo e i farmaci necessari sono esclusi dal prontuario, contrariamente a quanto accade nel Lazio o in Toscana, che hanno già recepito l’autorizzazione alla cura Di Bella.

“Chiediamo – conclude Greco – dunque che il Governo mantenga l’impegno assunto con l’approvazione dell’ordine del giorno affinché la nostra Regione si allinei e possa considerare il totale rimborso a carico del servizio sanitario regionale delle spese sostenute dai pazienti che si sottopongano volontariamente al Metodo Di Bella nella cura delle patologie oncologiche”.

Fonte: http://palermo.blogsicilia.it

Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

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