L’allarme, con la crisi violenze su donne in aumento

150 Sos in 3 mesi a centro Mangiagalli Milano, 14 per bimbi under 13.

(Adnkronos Salute) – “Se da un lato sono in lieve aumento le persone che denunciano violenze, anche se i numeri restano bassi e il sommerso è ancora alto, abbiamo notato anche una recrudescenza delle violenze domestiche, legata alla crisi economica”. Lo rileva Alessandra Kustermann, fondatrice e responsabile del Soccorso violenza sessuale e domestica della Fondazione Policlinico di Milano presso la clinica Mangiagalli, e primario del Pronto soccorso ostetrico-ginecologico, oggi all’ospedale di via Commenda a margine di un incontro con l’assessore lombardo alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli, e con il vice presidente della Regione e assessore alla Salute Mario Mantovani. La ginecologa parla di “uomini che hanno perso il lavoro, hanno uno scoramento personale, difficoltà a mantenere il proprio ruolo e per i quali la rivalsa all’interno della famiglia diventa parte di una storia di maltrattamento. Questi uomini, al di fuori della pareti domestiche, appaiono perfetti, ma dentro casa mettono in atto violenze psicologiche, spesso preludio di maltrattamenti fisici, ma anche violenze economiche, fisiche e sessuali”. Secondo il bilancio dell’attività del Centro della Mangiagalli nei primi 3 mesi del 2013, sono stati in tutto 150 le richieste di aiuto. “Di queste, 14 riguardano casi di maltrattamenti su bambini con meno di 13 anni”, precisa la ginecologa. L’ultimo caso è di sabato, “una bimba di 11 anni abusata dal papà, per la quale abbiamo fatto di tutto per trovare una psicologa per un’audizione protetta”. C’è anche questo problema: “Mantovani si è detto disponibile a mandare una circolare a tutti i direttori generali delle Asl della Lombardia per fare in modo che si organizzino servizi per le audizioni protette 24 ore al giorno, in modo che ci siano psicologhe esperte di minori reperibili a qualunque ora si presenti l’emergenza”. Kustermann sottolinea anche come, i casi gestiti dal Soccorso violenza sessuale e domestica della Mangiagalli, siano equamente divisi fra violenze sessuali (78) e violenze domestiche (72). Stesso discorso per l’origine delle vittime, praticamente tutte donne tranne 4 casi in cui i destinatari della violenza sono maschi: metà dei casi riguardano italiane (74) e metà straniere (76). La massima concentrazione di casi la si osserva nella fascia d’età fra i 25 e i 34 anni (52). In 53 di queste storie l’aguzzino è il marito o il convivente della donna maltrattata. La crisi, a detta del giudice Fabio Roia, “ha portato anche un altro fenomeno: quello dell’aumento del mobbing sessuale sui luoghi di lavoro. Situazioni aggravate dalla crisi, anche perché per le donne è diventato più difficile denunciare, per paura di perdere il posto di lavoro. Questo stiamo osservando. Le vittime di mobbing sessuale, tra le altre cose, non hanno una tutela giudiziaria in grandi imprese e strutture della Pubblica amministrazione. Serve un punto di ascolto per far emergere il sommerso”. Sul fronte del contrasto alle violenze, Bulbarelli assicura: “Parte dei fondi statali a nostra disposizione saranno destinati all’apertura di nuovi centri antiviolenza. Stiamo poi istituendo dei corsi per le figure professionali che entrano in contatto con le donne e devono essere preparati ad accoglierle e a riconoscere le situazioni in cui sarebbe pericoloso un ritorno a casa della vittima”.

Fonte: www.adnkronos.com

Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

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