Stop al confronto con il Governo al tavolo della farmaceutica. Stop al sostegno all’informazione medico scientifica e alle sperimentazioni cliniche. E azioni più incisive potrebbere arrivare dopo il varo della manovra. Lo ha deciso oggi Farmindustria di fronte all’ipotesi di nuovi tagli alla farmaceutica.
15 OTT – “Stato di agitazione”. Non era mai successo. O almeno non era mai stato definito così. Ma evidentemente i tagli alla spesa farmaceutica di cui si parla nella bozza della legge di stabilità circolata ieri hanno indotto gli industriali del farmaco a spingersi verso questo lessico “sindacale”.
E sì perché al termine della Giunta di Farmindustria riunita oggi pomeriggio a Roma è stato desico di entrare in “stato di agitazione” come comparto industriale se i tagli dovessero trovare conferma nel testo definitivo che sarà varato in nottata.
L’ associazione, ha spiegato Massimo Scaccabarozzi all’Ansa al termine della riunione, sta valutando anche ” dure forme di protesta” se le ipotesi verranno confermate.
dello stato in sanità – ha spiegato Scaccabarozzi – ed in particolare a sostegno di quelli nel settore industriali”.
Per la Giunta dell’associazione degli industriali se fosse confermato il taglio ai tetti della spesa farmaceutica ” le conseguenze sul settore sarebbero drammatiche e paradossali allo stesso tempo”.
Lo stato di agitazione – spiega l’Ansa il presidente di Farmindustria – verrebbe così espresso rifiutando il confronto al tavolo per la farmaceutica, ” fermando il sostegno all’ informazione medico scientifico, e alle sperimentazioni
cliniche”.
Scaccabarozzi ha aggiunto che le aziende chiederanno la certificare dei dati inserire nel sistema di tracciatura dei farmaci: ” andremo a ripianare solo sui dati così accertati”.
Ed infine, ha concluso Scaccabarozzi, ”non ci saranno le condizioni per portare i nuovi prodotti ai pazienti”. Eventuali misure ulteriori saranno decise nella riunione della Giunta che sarà convocata per la prossima settimana.
Fonte: quotidianosanita.it