Malati di tintarella, è boom

Gli esperti lanciano l’allarme tanoressia, la voglia di essere abbronzati che fa dimenticare le precauzioni e non tenere conto dei rischi cui si va incontro esponendosi al Sole, o alle lampade solari, senza una corretta protezione. Lo studio italiano.

Uno studio italiano mette in evidenza come vi sia poca informazione sui rischi di un’esposizione scorretta ai raggi solari o, peggio, ai lettini abbronzanti.
Nonostante i dati che confermano un aumento dei casi di cancro della pelle, sono ancora in molti – specie i giovani – a non ritenere che vi possano essere rischi nell’abbronzarsi, così come scoperto dal professor Giuseppe Monfrecola e la dottoressa Gabriella Fabbrocini nel loro studio.

L’estate e alle porte, e così il maggior tempo passato all’aperto. Tuttavia, non basta questo poco tempo per abituare la pelle ai raggi UV. Tenuta nascosta per molti mesi dai vestiti invernali, la pelle dovrebbe poi, di colpo, sopportare un’improvvisa esposizione, in special modo quando si va in vacanza e ci si mette al Sole per molte ore. E’ chiaro che, con queste premesse, se non si prendono le dovute precauzioni si rischia di fare più danni che altro.
Allo stesso modo, l’abuso di lettini e lampade solari non può che essere dannoso.

Ma quello che più manca, è la cultura della prevenzione. Ed è proprio ciò che hanno scoperto il prof. Giuseppe Monfrecola, Direttore della Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia e la dott.ssa Gabriella Fabbrocini, docente di dermatologia e venereologia presso l’Università di Napoli Federico II con uno studio condotto nel 2012 e pubblicato su Photodermatology, Photoimmunology & Photomedicine.

L’indagine ha coinvolto 191 studenti di un liceo di Napoli di età compresa tra i 16 e 19 anni e ha messo in luce come circa il 17 per cento degli adolescenti non ritegna dannosa l’esposizione al Sole, mentre il 35 per cento non è per nulla a conoscenza dei rischi legati all’uso di lettini solari.
«Questi risultati sono allarmanti – sottolinea la dott.ssa Fabbrocini – è molto importante seguire delle regole quando si parla di esposizione al sole questo perché la mania da abbronzatura chiamata tanoressia sta sempre più prendendo piede, soprattutto tra i giovani, esponendoli al rischio di tumori cutanei».

Come accennato, dopo mesi di ombra, la pelle dovrebbe essere abituata, poco a poco, alla nuova esposizione ai raggi solari. Ma qual è il modo più giusto per farlo, senza incorrere in rischi?
«Per predisporre la pelle all’esposizione al Sole – spiega Fabbrocini – basta seguire i tre passi fondamentali: pulire, tonificare e idratare. Azioni che fanno sì che la pelle arrivi nello stato ideale per accogliere i raggi sani e proteggersi da quelli dannosi come i raggi UVA che, penetrando in profondità, sono responsabili del foto invecchiamento, di allergie solari e nei casi più gravi dei tumori della pelle».

Ci sono poi persone che dovrebbero fare ancora più attenzione all’esporsi ai raggi UV, e sono coloro che presentano pelli miste e acneiche
«Questo tipo di pelle – aggiunge Fabbrocini – sottoposta ai raggi del Sole migliora il suo aspetto ma è una condizione solo temporanea e, a fine estate, c’è il rischio, a causa dell’effetto rebound, di trovare una situazione peggiore di quella di partenza. Per questo motivo bisogna utilizzare una protezione solare adatta che agisca sull’ispessimento eccessivo dello strato corneale, fenomeno responsabile della comparsa di brufoli dopo le vacanze».

Non facciamoci dunque prendere dalla frenesia di sfoggiare un corpo abbronzato, ma facciamo un passo per volta. Prepariamo la nostra pelle ad accogliere i raggi abbronzanti come si deve e in sicurezza, e poi sì che potremo avere non solo un aspetto più piacevole, ma saremo anche in salute.

Fonte: www.lastampa.it

Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

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