Medicinali troppo costosi, indagati 30 medici di famiglia

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Inchiesta della Corte dei Conti: avrebbero prescritto farmaci di marca invece dei generici. «Danno erariale, sprecati decine di migliaia di euro». La replica: statistiche astratte, va analizzato caso per caso

LIVORNO. Invece di prescrivere ai pazienti farmaci generici, e dunque meno costosi per le tasche del servizio sanitario, avrebbero optato per prodotti griffati e costosi accompagnando la ricetta da consegnare al farmacista con la scritta: «non sostituibile». Così, una prescrizione dopo l’altra, avrebbero oltrepassato la media di quelli stessi medicinali segnati dai loro colleghi, soglia, questa, che fa da spartiacque tra l’universo di ciò che è consentito e quello che invece – per la legge – diventa sospetto e quindi va chiarito.

È da questa discrepanza tra numeri e percentuali che diversi medici di famiglia della provincia di Livorno – gli avvocati parlano di trenta, l’ordine di quattro – sono finiti al centro di un rapporto dei carabinieri del Nas che ha dato origine al procedimento in corso alla Corte dei Conti di Firenze che riguarda gli anni 2009, 2010 e 2011.

In questi giorni, dopo le notifiche avvenute durante l’estate, alcuni degli indagati sono comparsi davanti al magistrato che si occupa dell’inchiesta per essere ascoltati oppure per presentare le proprie memorie.

Nei loro confronti l’accusa è quella di danno erariale per una cifra complessiva di decine di migliaia di euro. E nel caso in cui dovessero essere condannati dai giudici toccherà agli stessi medici sborsare di tasca propria i soldi che avrebbero fatto spendere in più alla Stato.

Il procedimento, che ha molti casi simili in tutta Italia, in Toscana trae origine da due delibere della Regione che risalgono al settembre 2010 e al marzo dell’anno successivo, una sorta di vademecum per la dieta del farmaco.

Spiega l’avvocato Antonio Bellesi che difende uno dei medici nei guai «come già evidenziato da diverse sentenze, il solo riferimento alle statistiche astratte non consente al medico di difendersi, dovendo l’addebito fondarsi, come per legge, sulla colpa grave riferita alla prescrizione anomala caso per caso assistito per assistito nel concreto».

 

Fonte: iltirreno.gelocal.it

Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

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