Novartis e Merck si scambiano alcune business unit?

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Novartis avrebbe iniziato una  trattativa  con Merck & Co. che potrebbe portare allo scambio delle sue attività di animal health e dei vaccini con i farmaci Otc dell’azienda americana. I rispettivi business varrebbero circa 5 miliardi di dollari ciascuno. Lo riporta la testata specializzata Bloomberg che però non ha trovato alcuna conferma nelle due società.

Lo scambio, secondo molti analisti, ben si adatterebbe alle strategie di entrambe le società  e consentirebbe loro di concentrarsi sui rispettivi  punti di forza e fare a meno di altre linee di business considerate meno strategiche.

“I numeri hanno senso ”  secondo  Steve Scala , analista della società di investimenti Cowen & Co. a Boston, che l’11 dicembre ha scritto in una nota ai suoi clienti relativa alle due aziende. Nel 2014, le due attività di Novartis insieme dovrebbero generare 529 milioni dollari di utili prima di interessi e tasse (EBIT), mentre l’unità di consumer health di Merck si assesterebbe su 568 milioni dollari, due dati molto molti vicini tra loro che rendono la voce, che, ripetiamo, non ha avuto nessun tipo di conferme, dirette o indirette.

I farmaci over- the-counter di Merck , tra cui la nota crema solare Coppertone e l’antiallergico Claritin, servirebbero a rafforzare la linea consumer health di Novartis che già comprende farmaci come Triaminic, noto anti influenza, e l’anti-fungino Lamisil.

Lo scambio, in linguaggio tecnico “swap” farebbe seguito ad altre iniziative abbastanza simili condotte da Pfizer , Bristol- Myers Squibb e Abbott che negli ultimi due anni hanno ceduto, scorporato (“spin-off”) o diviso attività considerate “non-core” . Pfizer ha ceduto la sua divisione dedicata alla nutrizione e quella per la produzione di capsule in gel e ha scorporato la sua unità dedicata all’animal health per concentrarsi su nuovi farmaci di marca. Bristol- Myers Il mese scorso ha ceduto la propria partecipazione in una joint venture sul diabete con AstraZeneca in modo da potersi meglio concentrare sui nuovi anticancro in sviluppo, e lo scorso anno Abbott ha scorporato la sua unità dedicata ai farmaci creando una nuova società, AbbVie.

L’attività di farmaci veterinari (“animal health”) di Merck è la seconda più grande del settore, con 3,40 miliardi di dollari di vendite nel 2012. Il CEO dell’azienda, Ken Frazier, ha più volte ribadito che, invece, l’unità dedicata al consumer health non ha dimensioni sufficienti per poter competere adeguatamente.
Una eventuale dismissione del consumer health, il rafforzamento della parte veterinaria sarebbero perfettamente in linea con la strategia già dichiarata da Frazier e dal nuovo capo della ricerca, Roger Perlmutter, di concentrarsi su vaccini, oncologia, diabete e terapie ospedaliere.

Gli analisti di Citigroup avevano valutato l’unità veterinaria di Novartis circa $ 4 miliardi. Novartis non dichiara pubblicamente i risultati finanziari separati per il business.

Novartis starebbe lavorando con Goldman Sachs Group per esplorare tutte le possibili opzioni per le sue divisioni. L’azienda ritiene che per competere ogni divisione debba essere tra le prime tre al mondo in quello specifico settore. Un rafforzamento nel consumer health andrebbe verso questa direzione. L’acquisizione di farmaci di consumo ben si adatterebbe bene con l’esperienza del passato del CEO di Novartis: prima di prima di entrare Novartis nel 2007 come capo della parte consumer, Jimenez  era un dirigente di Heinz Co., azienda americana specializzata in beni di largo consumo, dal celebre ketchup a prodotti per il wellness.
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L’azienda però non ha ancora preso alcuna decisione definitiva in merito alla propria organizzazione futura. Questo stato ribadito dal presidente Joerg Reinhardt , nel corso di una conferenza svoltasi lo sorso mese di dicembre .

Fonte: pharmastar.it

Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

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