Se si vive nei pressi di siti a considerati a rischio, la probabilità di sviluppare un tumore sale del 9 per cento per gli uomini e del 7 per le donne. A dirlo è un’indagine condotta dal Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria dell’ISS e dall’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM).
La ricerca ha riguardato 23 dei 44 siti di interesse nazionale catalogati dallo studio SENTIERI, che coinvolgono circa 2 milioni di persone. Nel periodo preso in esame, dal 1996 al 2005, sono stati registrati 57391 casi di tumore fra gli uomini e 49058 fra le donne, con un aumento rispetto alla media pari alle percentuali sopra riportate. I tumori che hanno contribuito maggiormente ad innalzare la media sono quelli che hanno colpito esofago, colon-retto, fegato, colecisti, pancreas, polmoni, laringe, pelle, rene e vescica, oltre al linfoma non Hodgkin. Vi sono poi tumori di specie quali quelli ai testicoli per gli uomini e alla mammella per le donne.
”Entrambe queste analisi sono in corso di elaborazione – aggiunge Emanuele Crocetti, Segretario dell’AIRTUM – e solo quando tutte queste informazioni saranno complete sara’ possibile valutare pienamente quanto le condizioni ambientali incidano realmente sia sull’aumento del rischio di ammalarsi di alcuni tipi di tumore, sia sulla diminuzione dell’incidenza di altri, per esempio, nel caso dei tumori gastrici”.
Per la fine del 2013 è prevista la pubblicazione di un documento ISS-AIRTUM contenente le analisi definitive.
Fonte: www.italiasalute.it