Troppo zucchero può danneggiare il cuore

Un nuovo studio mette sull’avviso dall’assunzione di troppi zuccheri perché possono portare all’insufficienza cardiaca, una condizione che può portare alla morte.

Abbondare con gli zuccheri fa male. Ormai sono molti i nutrizionisti e le ricerche a confermarlo.
E assumere molto glucosio non significa soltanto mangiare caramelle o bere bibite zuccherate, ma anche consumare alimenti che, a prima vista, non si pensa contengano zuccheri. Per questo motivo è facile durante una giornata arrivare ad assumerne dosi in eccesso.

Se gli eccessi di zuccheri, nel pensiero comune, sono associati a obesità, diabete, carie dentale e via discorrendo, ciò che forse non potevamo pensare è che fossero anche associati al rischio di insufficienza cardiaca. E questo è proprio ciò che hanno evidenziato in un nuovo studio i ricercatori dell’Università del Texas, Health Science Center, di Houston (UTHealth).

Gli scienziati dell’UTHealth hanno scoperto che a essere responsabile del possibile sviluppo dell’insufficienza cardiaca – una condizione che può portate alla morte – è una piccola singola molecola: il metabolita del glucosio “Glucosio 6-fosfato (G6P)” che è causa di stress per il cuore. Questa situazione di stress arriva a modificare le proteine muscolari e induce un danno nella funzione di pompaggio del muscolo cardiaco, nota appunto come insufficienza cardiaca.
La molecola G6P si può accumulare sia assumendo troppo zucchero che troppo amido, fanno sapere i ricercatori.

«Il trattamento è difficile – spiega il dottor Heinrich Taegtmeyer, professore di cardiologia presso l’UTH e principale autore dello studio – I medici possono somministrare diuretici per controllare il sangue, beta-bloccanti e ACE-inibitori per abbassare lo stress sul cuore e permettere un pompaggio più efficiente. Ma soffriamo ancora di statistiche terribili e nessun nuovo trattamento negli ultimi 20 anni».

Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of the American Heart Association, è stato condotto sia su modello animale che su tessuti cardiaci prelevati da pazienti umani che avevano impiantato un dispositivo di assistenza ventricolare.
Taegtmeyer e colleghi hanno scoperto che in tutti i test, la molecola G6P ha provocato il danno cardiaco.

«Quando il muscolo cardiaco è già provato da pressione alta o altre malattie, e si assume troppo glucosio, si aggiunge la beffa al danno», ha concluso Taegtmeyer.
Cerchiamo dunque di limitare l’assunzione di alimenti contenenti zuccheri e amido. Per fare questo cerchiamo di informarci sugli ingredienti dei prodotti che acquistiamo e leggiamo bene anche le etichette.

Fonte: www.lastampa.it

Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.