Vannoni. Il marchio Stamina registrato con fini commerciali

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Vannoni, l’estate scorsa, chiede la registrazione del marchio Stamina come marchio commerciale. Oltre a chiedere la “blindatura” per preparati come cosmetici e prodotti igienici, anche per gadget, articoli di abbigliamento eccetera.

 

-Redazione- Il metodo Stamina è da mesi al centro del dibattito, chiamando in causa una sfera delicatissima come quella della salute. E da oggi è all’interno di una nuova nuvola di sospetti perché se Davide Vannoni, il padre del metodo Stamina, ha sempre sostenuto di non aver mai preso un soldo per il suo metodo, dall’altra parte il quotidiano La Stampa ha scoperto che il marchio Stamina è statoregistrato come un marchio commerciale. Allora ci si chiede: Perché?

Il quotidiano piemontese ha, infatti, rivelato che il 1^ luglio 2013, Vannoni si sarebbe rivolto all’Ufficio italiano brevetti e marchi per mettere al sicuro il marchio Stamina (un cerchio dentro il quale di muovono i tracciati di alcune cellule) da eventuali usurpatori, per diverse classi commerciali: preparati per pulire, cosmetici, lozioni per capelli, dentifrici, prodotti farmaceutici e veterinari, prodotti igienici, alimenti e sostanze dietetiche. Chiede la registrazione persino per tutto quello che potrebbe diventare gadget e industria collaterale: articoli di abbigliamento, scarpe, cappelleria, educazione, formazione, divertimento, attività sportive e culturali. Non è esattamente l’ambito in cui si muove una onlus, associazione senza scopi di lucro. Ma c’è di più, infatti, Stamina, non è neppuremai stata iscritta nel registro delle onlus, al contrario, dall’estate 2013, il marchio è però al sicuro da eventuali contraffattori.

La prima richiesta per registrare il brevetto, però, risale addirittura al 10 dicembre 2009, quando l’associazione lavorava in uno scantinato. Nello stesso periodo arrivano a Torino alcuni ricercatori ucraini; la cura che vuole brevettare è quasi la fotocopia di un loro vecchio studio. Esattamente un anno dopo, il 10 dicembre 2010, la richiesta per la registrazione del brevetto viene ritirata e viene presentata negli Stati Uniti; proprio studiando questa richiesta di brevetto che la rivista Nature, la più autorevole rivista scientifica del mondo, formulerà la sua stroncatura.

C’è qualcosa in più però, nel presentare richiesta di brevetto negli Usa, Vannoni compare come semplice “richiedente”, mentre come inventrice del metodo Stamina compare la biologa Erica Molino, sua collaboratrice storica, anche lei indagata e al centro dello scandalo.

 

Fonte: articolotre.com

Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

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