È di questi ultimi giorni la vicenda che ha suscitato scalpore e allarme all’interno della società scientifica, ovvero il ritiro volontario dal commercio di un nuovo farmaco per l’ipertensione basato sull’associazione, in un’unica compressa, di olmesartan e amlodipina, due trattamenti ampiamente usati ed efficaci nella cura della pressione alta.
Di fronte ad un evento del genere è normale pensare che il medicinale in questione non fosse valido, ma in realtà pare non sia questa la ragione. Infatti, la terapia con questo farmaco per l’ipertensione si è rivelata efficace per circa 180 mila pazienti e la decisione sarebbe legata al tetto di spesa fissato dall’Aifa, ritenuto troppo basso.
A sollevare la questione è Massimo Volpe, presidente della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA), il quale, a tal riguardo, ha dichiarato che si tratta di una misura legata a ragioni economiche e non di salute, che danneggerà numerosissimi pazienti e creerà confusione tra i medici ed i malati, poiché “è un prodotto che funziona bene e ha favorito l’aderenza alla terapia contro l’ipertensione”.
Ritiro del farmaco per l’ipertensione con olmesartan e amlodipina: immotivato per la SIIA
La terapia contro la pressione alta con il farmaco per l’ipertensione a base di olmesartan e amlodipina è stata dichiarata rimborsabile nel nostro paese nel 2012, da parte del Servizio Sanitario Nazionale. Da allora, sono stati trattati con questo medicinale più di 180 mila pazienti ipertesi, con risultati apprezzabili.
Infatti, oltre ad essere efficace e ben tollerato, il farmaco garantisce sia una maggiore aderenza al trattamento prescritto sia un migliore controllo della pressione arteriosa, combinando in una singola compressa due principi attivi diversi e complementari.
I dati riportati sono stati evidenziati dalla SIIA, secondo cui, il ritiro dal commercio espone tutti i pazienti trattati a sottoporsi a visite aggiuntive e all’adozione di nuovi trattamenti, senza contare il possibile disorientamento legato al cambiamento della cura.
Farmaco per ipertensione combinato: efficace, ma ritirato
Il presidente della SIIA Volpe, pone l’accento sulla reazione da parte dei pazienti, affermando che “di solito un medicinale viene ritirato perché sono stati riscontrati problemi: dunque, anche se in questo caso la scelta è stata delle aziende per motivi economici, i pazienti potrebbero preoccuparsi e chiedersi che cosa non andava nella terapia”.
Ma il punto è che si tratta di un trattamento estremamente efficace e, come sottolinea Volpe, si rischia che “i medici verranno privati della possibilità di prescrivere una terapia antipertensiva valida e sicura e i malati dovranno cambiare cura”. La speranza della SIIA è che il ministero, le aziende coinvolte e l’Aifa, possano trovare un accordo e risolvere il problema.
Fonte: www.euroclinix.it