Asma: uno studio italiano svela nuove potenzialità dei farmaci in uso

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I farmaci utilizzati per la terapia di mantenimento dell’asma possono essere utilizzati anche quando compare un attacco acuto. La loro efficacia nelle situazioni di bisogno immediato è stata dimostrata da uno studio pubblicato su Lancet Respiratory Medicine da un gruppo di ricercatori guidato da Alberto Papi, direttore della Clinica di Malattie respiratorie dell’Università di Ferrara. “Per rispondere alle esigenze dei malati – ha raccontato Papi – abbiamo coordinato uno studio internazionale su oltre 1.700 pazienti, che ha visto le eccellenze italiane in prima linea. La combinazione di broncodilatatore e steroide inalatorio, normalmente utilizzata come trattamento di fondo, si è rivelata utile anche per inibire le altre componenti del processo patologico. Siamo riusciti così a spegnere le riacutizzazioni, naturalmente a patto di assicurare un adeguato rispetto della terapia da parte del paziente (…) che gioca per l’asma un ruolo cruciale”.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i nuovi casi di asma aumentano del 50% ogni dieci anni. Nella sola Italia ne soffrono 3,7 milioni di persone, che in primavera possono avere a che fare con una riacutizzazione del problema a causa delle riniti allergiche scatenate dai pollini, che nell’80% dei casi portano proprio ad un attacco d’asma. Questo nuovo approccio terapeutico permette di controllare meglio la malattia e, quindi, di ridurre anche i costi ad essa associati. “Utilizzando anche al bisogno la terapia – ha spiegato Leonardo Fabbri, direttore della Clinica di Malattie respiratorie dell’Università di Modena-Reggio Emilia e coautore dello studio – riduciamo del 36% le riacutizzazioni e di un terzo i ricoveri ospedalieri”.

Il farmaco, approvato dall’Aifa, è già disponibile in farmacia in fascia A.

Fonte: http://salute24.ilsole24ore.com/

Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

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