SCOPERTO NEL CERVELLO L’INTERRUTTORE DELLA CREATIVITA’

[banner size=”125X125″ align=”alignright”]In uno studio pubblicato sulla rivista Cognitive Neuroscience, coordinato da Sharon Thompson-Schill, è stato dimostrato che inibire l’attività della corteccia prefrontale, l’area del cervello che funziona come una sorta di filtro impedendo ai pensieri e alle sensazioni e ai ricordi irrilevanti di interferire con ciò su cui ci si sta concentrando, può aumentare le capacità creative. Quest’area è la sede del controllo cognitivo e funziona come una sorta di filtro, che evita influsso di interferenze quando siamo alle prese con un compito che richiede razionalità. L’esperimento è stato eseguito su un gruppo di volontari impegnati in un test di creatività. Ai partecipanti veniva mostrata una sequenza di 60 oggetti di comune uso quotidiano, uno ogni 9 secondi, per i quali veniva richiesto di pensare a un utilizzo diverso da quello ordinario. Veniva quindi misurato il tempo impiegato per dare risposte valide. Ipotizzando che alti livelli di controllo cognitivo rappresentassero in questo caso un freno a migliori performance, gli scienziati hanno provato a inibire l’attività della corteccia prefrontale sinistra attraverso una metodica non invasiva (stimolazione transcranica a corrente diretta). Quando è stata bloccata l’attività della corteccia prefrontale sinistra è aumentata la capacità di associare ad un oggetto una funzione più fantasiosa. I risultati ottenuti dagli scienziati supportano l’ipotesi che un controllo cognitivo troppo elevato possa essere uno svantaggio in alcuni casi, ad esempio nelle fasi iniziali dello sviluppo.

Fonte: www.sanitanews.it

Pubblicato da G.C.

Informatore Scientifico del Farmaco

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